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Sabato mattina in Feltrinelli Express; cosa succede? Beh, per l’80% delle volte non succede proprio nulla, dato che da quanto posseggo Kobo Glo, da me simpaticamente ribattezzato Gioacchino, sono decisamente più selettiva nei miei acquisti libreschi. Di questo già ho scritto, quindi se vuoi sapere cosa penso del digitale, leggi il mio post e-reader ed ebook.

 

Oggi invece è successo ed ho voluto approfittare degli sconti del 25% sugli Oscar Mondadori. Quando ho saputo dello sconto, ho subito pensato “Ora compro il terzo e il quarto volume de Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin! “, ma poi gli eroici furori (ndr: Gli eroici furori, Giordano Bruno ) in me si sono placati e ho comprato ben altro. Ecco le mie nuove entrante.

 

Le città invisibili, Italo Calvino. Ho letto Calvino tanto tempo fa, al liceo, perché la nostra professoressa di Lettere così voleva e ci fece sciroppare I sentieri dei nidi di ragno, che non mi è piaciuto; a causa di ciò, ho sempre snobbato Calvino: attualmente ho a casa un libro che mi è stato gentilmente prestato, poiché mi incuriosiva da tempo, e si tratta del famigerato Il barone rampante. Come sono approdata a Le città invisibili? Bazzicando su blog di copywriter e web editor: in uno di questi, attualmente non ricordo quale, si consigliava la lettura di questo romanzo. Sono curiosa di scoprire perché merita di esser letto.

 

E non disse nemmeno una parola, Heinrich Böll. Ho letto molto tempo fa Opinioni di un clown, sicuramente in un momento non adatto. Sono venuta a conoscenza di quest’altro romanzo del Premio Nobel grazie ad un gruppo di lettura che lo aveva proposto, tra i tanti altri altri, come tra i migliori della letteratura contemporanea. Mi ha colpito la quarta di copertina (già, non è sempre un buon metodo questo di fidarsi della quarta!) : “E non disse nemmeno una parola è la cronaca del fuggevole incontro, dopo quindici anni di matrimonio, tra due ex coniugi (…) fra discorsi e ripensamenti, Fred e Käte riscoprono un duplice passato di tenerezza e di lotte, di incontri e di separazioni, facendo maturare il destino di una nuova convivenza.” Che aggiungere?

 

In realtà, i miei acquisti non sono terminati qui. Ho acquistato due saggi, purtroppo a prezzo pieno. Il primo è La pubblicità, di Annamaria Testa, esperta di creatività e comunicazione: una sorta di guru in materia. Ella stessa cita ed inserisce in bibliografia i saggi di un altro esperto della pubblicità, Enrico R. Lehmann, del quale ho acquistato Come si realizza una campagna pubblicitaria.

Ovvio, le finalità che mi spingono a leggere attentamente questi due saggi sono ben diverse da quelle che mi spingono a leggere Böll, ma Calvino potrebbe avere la sua utilità.

Temo proprio che George Martin debba aspettare. Si dice, quando i patti sono chiari l’amicizia è lunga: io questa “droga” voglio assumerla un poco alla volta.