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Lucy Scarlett JohanssonAmmetto che il genere fantascientifico, sia in letteratura che al cinema, non è propriamente uno dei miei preferiti. Apprezzo pochi film, tra questi non appare nemmeno Blade Runner- su Dick ci sarebbe da dire, ma rimando ad un’altra volta.

Ho iniziato a guardare Lucy, attratta dalla storia delle potenzialità cerebrali umane amplificate. E da qui, se non sopporti lo SPOILER, ti consiglierei di non proseguire, perché per spiegare cosa ne ho pensato sono costretta a farne, almeno sul finale; altrimenti, continua la tua lettura- cosa che mi fa certo più piacere.

Limitless ed Her sono stati da me apprezzati in misura decisamente maggiore- se permettete ,preferisco anche Bradley Cooper e Joaquim Phoenix a Scarlett Johansson-, in quanto il primo resta molto più “umano”, mentre il secondo è nettamente superiore per il genere di riflessioni che spinge a fare. A proposito, ti consiglio la lettura del mio articolo su Her in cui ne ho parlato: se lo hai visto, mi piacerebbe sapere cosa ne hai pensato.

Tornando a Luc Besson e Scarlett Johansson, ho trovato Lucy un film da intrattenimento, prevedibile e spettacolare. Nulla di più, n quanto ho semplicemente riscontrato questa tendenza a pensare l’essere umano come ad una sorta di dio, quando è pienamente attivo cerebralmente: tale pulsione è così ovvia che non mi spinge a riflettere un granché sulla faccenda.

Non ho gradito affatto le affermazioni della nostra Oltre-Lucy, che già a meno del 50% del suo potenziale, ammetteva di essere priva di desiderio e di emozioni. In poche parole, l’essere umano con un cervello più attivo è tutto tranne che umano e quando raggiunge il 100% viaggia nel tempo- ecco, un altro evergreen- ed infine realizza la Bibbia dimostrando che è fatto ad immagine e somiglianza del suo Creatore: onnisciente prima ed onnipresente poi, sotto forma di una “sostanza” immateriale.

Lucy sembra prendere un motivo tipico del pensiero occidentale, lo riveste di droga e mafia cinese, infine prendere una bella figliola e vuol far credere che sia fantascienza. Di fantasioso non c’è niente, tanto meno di stimolante: tutto, in altre salse, già immaginato e già visto.

Buon proseguimento di navigazione e buona visione,

Bruna “Athena”