Tag

, , , , , , ,

The Iron Lady e The Queen: oggi voglio esprimere la mia opinione su questi due film, che raccontano due personalità significative per la Gran Bretagna e l’Europa. Desidero metterli a confronto, paragonare il modo in cui hanno cercato di narrare, rispettivamente, Margaret Thatcher e la regina Elizabeth II. Mentre la prima pellicola m’è piaciuta molto, la seconda non m’è piaciuta per niente.

Perché non m’è piaciuto The Queen

Elizabeth II The Queen filmIl film The Queen vede Helen Mirren ad interpretare Elizabeth II: per questo ruolo l’attrice britannica ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista.

La narrazione in The Queen è tutta concentrata su una vicenda particolare: la morte di Lady Diana. In sintesi, il film ruota attorno alle reazioni della famiglia reale di fronte al fatto drammatico.

Non so bene quali siano state, piuttosto, le reazioni dei reali d’Inghilterra davanti al film: ci fanno una magra figura. Riducendo tutto all’osso, gli unici ad esser sconvolti dall’accaduto sono Carlo– nonostante tutto- e tutti gli inglesi e i non inglesi che avevano imparato ad amare Lady D. , mentre Elizabeth e suo marito restano totalmente impassibili. I reali sembrano quasi infastiditi, come se Diana avesse “deciso” di morire solo per disturbare le loro vacanze estive. Non mostrano un briciolo di sensibilità: Diana ha divorziato da Carlo, non è da considerarsi più un membro della famiglia,il marito della regina ritiene che l’unico modo di distrarre i nipoti, che hanno appena perso la loro madre, sia portarli a caccia. In tutto questo, Blair– l’unico simpatico- e gli inglesi s’aspettano cordoglio, partecipazione al dolore per questa scomparsa.

Elizabeth sembra emozionarsi anche se per poco, ma in fin dei conti resta solo un’aristocratica orgogliosa, tutta arroccata nel’etichetta.

Insomma, questo film, almeno per quanto riguarda me, non ha aggiunto nulla a quanto già sapessi. Che la famiglia reale non apprezzasse Diana già era noto, che le reazioni furono contenute in una maniera che definirei non solo insensibile ma fuori luogo non c’è dubbio altrettanto. Quindi? L’immagine che ho di questa donna, di Elizabeth II, non s’è ampliata, è rimasta la stessa. Questo è il motivo per cui non ho apprezzato il film The Queen.

Perché The Iron Lady m’è piaciuto molto

Iron Lady Thatcher filmThe Iron Lady ha fatto su di me l’effetto opposto di  The Queen. Non so se questo dipende dal fatto che sulla figura di Margaret Thatcher sono stata e resto ignorante. Questa è premessa importante: il mio giudizio resta relativo al risultato cinematografico, il mio intento non è quello di giustificare o criticare in qualche modo l’operato del Primo Ministro inglese: non ne ho le capacità.

The Iron Lady è riuscito a trasmettermi qualcosa di questa persona, mi ha fatto conoscere l’origine della sua formazione e ha stimolato la mia curiosità.

The Iron Lady ha narrato a grandi linee la vita, per tape fondamentali, di Margaret e ha mostrato qual l’origine di questo suo carattere così austero. La giovane Margaret è una ragazza che per poter frequentare una delle più prestigiose università britanniche riserva il poco tempo che ha, quando non lavora nel negozio di famiglia, a studiare. Il suo sacrificio viene ampiamente ripagato, ma le guadagna il disprezzo delle sue coetanee che, tutte intente ad imbellettarsi per essere corteggiate, non comprendono l’utilità dello studio, per una donna.

La disciplina e il rigore, lo spirito di sacrificio sono il frutto di un’educazione genuinamente calvinista. Da questa discende quella severità molto spesso non tollerata. Il film, dunque, mette dà risalto a luci ed ombre della Iron Lady come donna, moglie e madre, come Prime Minister.

Una nota di amarezza, di sottofondo, si percepisce: la vecchia Thatcher è malata di Alzheimer e l’unica vera sua compagnia è il ricordo di suo marito. Troppo vicino alla fine, Margaret prende coscienza del fatto che il senso del dovere e del sacrificio, che l’ha resa una delle donne più potenti di Gran Bretagna, è anche stato ciò che le ha impedito di vivere appieno i suoi affetti familiari. Una grandiosa Maryl Streep: e che lo dico a fare!

A presto,

Bruna “Athena”