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L’immagine astronomica del giorno, per me, è questa bellissima foto delle Pleiadi. Come puoi ben vedere, le Pleiadi sono di colore blu: costituiscono un ammasso di stelle blu nella costellazione del Toro.

immagine del giorno pleiadi

Sono solitamente abbastanza visibili ad occhi nudo. Come spesso accade, i nomi dei corpi celesti sono quelli della mitologia. In quella greca, le Pleiadi erano sette ninfe, figlie di Atlante – il gigante che, punito da Zeus, fu costretto a sorreggere il cielo e che fu pietrificato da Perseo, grazie alla testa di Medusa, che lo trasformò nella catena montuosa africana che porta il suo nome.

Le Pleiadi erano, dunque, sette sorelle e compagne di Artemide. Di solito, le ancelle delle divinità dovevan esser vergini, ma nessuna delle Pleiadi lo era. Molte di queste di unirono a Zeus, come Maia – associata alla primavera, forse dà il nome al mese di maggio – da cui nacque il dio Ermes. In ogni versione della mitologia greca, una qualche particolare circostanza portò gli dei a trasformare queste sette fanciulle in stelle.

Le Pleiadi, come ti ho detto, sono abbastanza visibili ad occhi nudo e per tal motivo in molte culture antiche hanno avuto un ruolo significativo. Nella cultura dei Celti, erano associate all’autunno e alla festa dei morti; nella cultura dei Maori, il loro diventare più visibili a giugno segnava l’inizio dell’anno; per Aztechi invece l’anno nuovo iniziava quando queste stelle comparivano ad est; nella cultura norrenica, le Pleiadi erano le sette galline della dea Freyja, divinità dell’amore, della seduzione e della guerra.

Probabilmente, la particolare disposizione di questo ammasso stellare ti ricorda qualcosa. Sì, il logo del brand automobilistico Subaru. In Giappone, infatti, il nome delle Pleiadi è appunto Subaru.

Dopo tanto rumore generato e amplificato dalla rete per il ritorno di “AstroSamantha”, faccio solo questa breve considerazione: forse l’esplorazione dei misteri e delle cose dell’Universo sarà anche inutile per qualcuno, tuttavia le stelle e i pianeti da sempre hanno stimolato nell’essere umano l’immaginazione e lo spirito della scoperta, hanno fatto in modo che nascessero racconti, miti e filosofie . Da queste culture oggi siamo ancora profondamente affascinati. Senza subire questo fascino, non praticheremmo l’archeologia, non studieremmo l’arte e la storia. Noi viaggiatori non avremmo un cavolo da visitare. Parecchia gente se ne starebbe a casa, disoccupata. Che roba inutile, le stelle! Alla prossima,

Bruna Athena