Nessuno si salva da solo: perché diavolo m’è venuta voglia di vedere questo film? Ah sì, era un sabato sera tranquillo, da trascorrere a casa dopo aver mangiato la pizza di mammà, con la voglia di guardare qualcosa di poco impegnativo eppure non idiota come certe commedie italiane e americane.
Purtroppo, spesso, vado alla ricerca della perfetta commedia francese, quella alla Quasi amici – di cui non ho parlato, magari ne parlerò – e poi mi ritrovo a pentirmi della scelta fatta.
Nessuno si salva da solo: un’eccezione, visto che esiste il romanzo omonimo di Margaret Mazzantini, che posseggo in cartaceo e che ancora non ho letto. Di solito preferisco leggere prima e guardare dopo, questa volta ho fatto diversamente: non prevedo di leggerlo a breve questo romanzo – ammesso che ne abbia ancora voglia.
Non so dire quale sia il problema: Mazzantini? Castellitto? Davvero non lo so, però so che il film non m’è piaciuto per niente. Non diamo la colpa a Riccardo Scamarcio: ok, ha recitato nella parte di Stefano detto “Step” in quell’ammasso di melassa di Moccia, ma esiste anche il diritto all’oblio e, se devo dirla tutta, guardate Il grande sogno e di Scamarcio ne riparliamo.
Al di là che pessima nella recitazione lo è stata Jasmine Trinca, trovo che siano i protagonisti ad essere odiosi. Gaetano e Delia: i soliti loschi individui da romanzo italiano complicati, che complicano ancora di più le cose, immaturi, cornuti e fedifraghi.
(ATTENZIONE SPOILER SELVAGGIO!) Di nuovo le solite caratteristiche tipiche del romanzo medio d’Italia. Un romanzo/film non è bello se lei non è particolarmente insicura, se non ha o ha avuto l’anoressia o qualche disturbo di sorta, se quando scopre di esser stata tradita perde la dignità e se la prende con i figli, ai quali dà una botta di troppo; non è bello se lui non è il classico figo che insegue un sogno irrealizzabile, se non è un eterno bambino, se non ha una relazione difficile con la famiglia, se non trova la biondina di turno da portarsi a letto, cornificando la moglie, per poi tornare con la coda tra le gambe ed esprimere tutto il suo disappunto per l’accaduto confidando all’ormai ex moglie che avrebbe tanta voglia di praticarle un cunnilingus, che nel frattempo avrai già visto fare in una scena precedente – in questo film.
Nessuno si salva da solo è una sequenza di circa 100 minuti di ridiamo, scherziamo, litighiamo, scopiamo, piangiamo, ridiamo, litighiamo, scopiamo, piangiamo. Va avanti così per poco meno di due ore. Alla fine ti chiedi cosa diavolo avrebbero in testa questi due, che seduti ad un tavolo di un ristorante passano ore a vomitarsi addosso tutto il disprezzo che nutrono l’uno per l’altra, per poi salutarsi come niente fosse stato.
Nessuno si salva da solo: cosa avresti voluto dire? Io, intanto, dico salvati tu da questo film!
Non so che fare, leggere o non leggere? A presto,
Bruna Athena